Qualche giorno fa sono stata in visita da Burato, un’azienda situata nel piccolo centro storico di Marcellise (a Nord-Est di Verona) dove uve autoctone incontrano la culla ideale nelle colline calcaree. Qui nascono due vini, un Valpolicella Superiore e un Amarone Riserva, con una produzione assolutamente rispettosa del territorio e del vitigno. Il motto di Burato infatti è “Non ho voluto forzare il territorio, non ho imbrogliato la natura, il tempo mi darà ragione”, una frase che esprime a pieno la massima cura riposta dal produttore nella creazione dei suoi vini.
Vi consiglio di visitare questa realtà non solo per assaporarne i prodotti eleganti e piacevoli, ma anche per la bellezza della cantina in sé, in particolare della sala degustazioni affrescata, che rende questa esperienza davvero spettacolare e unica.
La tenuta: cenni storici
“I nobili Bevilacqua sono fra le famiglie della più intima e ristretta cerchia della corte scaligera, quelli che maggiormente investono i loro capitali a Marcellise sia acquistando la maggioranza delle terre sia costruendo gran parte delle case in muratura della zona, sia dotandole di torchi e promuovendo la coltivazione del vino e dell’olio, prodotti particolarmente ricercati dal mercato. Tra le corti da loro erette in Marcellise spicca anche quella di Mezzavilla, insediamento che, anche se non nelle sue attuali forme architettoniche, risale quanto meno alla metà del Trecento: la sua tenuta faceva infatti parte dell’originaria tenuta che i nobili Bevilacqua possedevano nella zona di Marcellise ed è menzionata già il 9 luglio 1335 nel testamento di Giulio Bevilacqua figlio di Federico, facoltoso commerciante di legname originario di Ala. Il toponimo è dovuto alla sua posizione centrale rispetto all’abitato di Marcellise che si spingeva sino a Summavalle. Il suo sviluppo era favorito sia dalla facilità di collegamento al centro urbano che dalla ricchezza d’acque, convogliate nella quasi totalità nel torrente Realzano, e dall’ottimale esposizione ai raggi solari che, unitamente alla difesa dai freddi venti montani esercitata dalle dorsali collinari esposti a solatio, favoriva sia l’olivicoltura che la viticoltura di pregio accanto all’immancabile cerealicoltura.” Questo è un estratto del libro sull’edificio e qui sotto potete visionare una mappa rappresentativa dello stesso del 1584.
Degustazione: Valpolicella Superiore 2017
In occasione della degustazione nella loro meravigliosa sala affrescata, ho assaggiato il loro Valpolicella Superiore 2017. Un calice elegante, dal profumo quasi femminile, complesso e strutturato ma allo stesso tempo equilibrato e piacevole.
Un prodotto nato per evolvere e perdurare negli anni, da abbinare con la selvaggina o uno stracotto.
Buona degustazione!