Champagne: un mosaico di emozioni e sfumature

C’è qualcosa nello Champagne che va oltre le bollicine, oltre il fascino di un calice scintillante. È un mondo complesso, fatto di tradizioni, di terroir unici e di visioni diverse che si intrecciano in una danza di sapori e storie. Approfondire un vino come questo, riuscire a coglierne tutte le sfumature, richiede tempo, esperienza e una certa sensibilità.

Lo Champagne è un mosaico di piccoli tasselli che, messi insieme, rivelano un quadro affascinante e sfaccettato. Da una parte ci sono i grandi nomi, le maison che hanno reso celebre questo vino in tutto il mondo, costruendo la sua immagine di lusso ed eleganza. Dall’altra, ci sono i vigneron,  piccoli produttori che lavorano in modo artigianale, cercando di esaltare il vitigno e il terreno nella sua forma più pura. Due mondi diversi, ma entrambi essenziali per comprendere la vera anima dello Champagne.

Non esiste una visione giusta o sbagliata, ma solo stili e interpretazioni differenti che ognuno può amare e sentire più vicine. Anche leggere un’etichetta di Champagne non è semplice: la legislazione è complessa e le informazioni spesso criptiche per chi non ha familiarità con questo universo. Il mio consiglio? Affidarsi a chi conosce i produttori, degustare in prima persona e costruire, pezzo dopo pezzo, il proprio archivio sensoriale. Ogni sorso diventa un tassello in questo percorso, un’emozione che arricchisce la memoria e ci permette di comprendere meglio il prossimo calice.

In questo articolo ho raccolto per voi alcuni Champagne che ho avuto modo di degustare e apprezzare al punto da inserirli nella mia cantina della Trattoria al Moraro. Ogni bottiglia racconta una storia unica, fatta di terroir, tradizione e passione, pronta a regalarvi emozioni straordinarie

Laherte Frères – Blanc de Blancs Nature

Situata nei Coteaux sud d’Épernay, la cantina Laherte Frères è guidata da Aurélien Laherte, che si è orientato verso la viticoltura biodinamica. Fondata nel 1889, l’azienda possiede vigneti in una decina di villaggi lungo la Marna e nella Côte des Blancs. Questo Blanc de Blancs Nature è ottenuto da uve Chardonnay provenienti da vigne di circa 35 anni, situate sui versanti meridionali di Épernay. La fermentazione alcolica avviene in piccoli foudres e botti, con una parziale fermentazione malolattica e affinamento sulle fecce fini. Non viene aggiunto dosaggio, mantenendo così la purezza del vino. Al palato, si presenta tagliente e sapido, con una mineralità gessosa che riflette il terroir di origine. Un vino essenziale, fatto per chi ama la profondità senza compromessi. 

Bérêche et Fils – Réserve Brut 

Nella Montagne de Reims, la famiglia Bérêche, con una tradizione vitivinicola che risale al 1847, è oggi guidata dai fratelli Raphaël e Vincent. L’azienda pratica una viticoltura rispettosa dell’ambiente, evitando trattamenti sistemici e erbicidi, e favorendo fermentazioni spontanee con l’uso di botti di rovere.

Il Réserve Brut è un assemblaggio in parti uguali di Pinot Noir, Chardonnay e Pinot Meunier, con l’aggiunta del 35% di vini di riserva da annate precedenti. Dopo una maturazione sui lieviti di 24-36 mesi, questo vino ci regala aromi di agrumi maturi, mela verde che si contrappongono alle note di pane brioche e spezie dolci, per avvolgerci in un finale lungo e rapido. 

Vazart-Coquart – Grand Cru Réserve

Nel villaggio di Chouilly, all’inizio della Côte des Blancs, Jacque Vazart conduce l’azienda di famiglia, focalizzandosi sullo Chardonnay. Questo Grand Cru Réserve è composto al 100% da Chardonnay, con l’integrazione del 50% di vini di riserva delle tre annate precedenti. Il risultato è uno Champagne che esprime freschezza, armonia e cremosità, ideale sia come aperitivo che in abbinamento a salumi e piatti delicati.

Marie Copinet – Côte de Sézanne 

Marie Laure Copinet, figlia di Jacques Copinet, ha preso le redini dell’azienda di famiglia portandola verso una visione moderna e fresca dello Champagne. Il Meunier, varietà tipica della regione, qui si esprime con sfumature sorprendenti, giocando su note fruttate, erbacee e minerali. Questo Champagne non si accontenta di seguire la tradizione, ma la reinterpreta con personalità, offrendo una beva intrigante e fuori dagli schemi, che possono spiazzare alcuni degustatori.

Particolare è anche la scelta dell’immagine della sua etichetta che ricorda l’argilla del territorio da cui proviene questo meraviglioso vitigno, il Meunier appunto, icona nelle bolle della Champagne, con l’obiettivo di sottolineare il legame con il suolo.

Vincent Couche – Dosage Zero

Ad Aube, nei villaggi di Buxeuil e Montgueux, Vincent Couche ha trasformato l’azienda di famiglia adottando pratiche biodinamiche dal 2008. Il suo Dosage Zero è composto per l’85% da Pinot Noir e per il 15% da Chardonnay, senza aggiunta di zuccheri. Al palato, offre un sorso lungo e profondo, con profili di frutta matura, crosta di pane e spezie. È ideale per chi cerca uno Champagne strutturato, perfetto per accompagnare un pasto completo e a pietanze differenti.

Esplorare questi Champagne significa immergersi in un viaggio sensoriale attraverso terroir unici e filosofie produttive diverse, arricchendo la propria esperienza e comprensione di questo affascinante mondo.

Champagne: un mondo tutto da scoprire

Lo Champagne è una continua scoperta, una regione che non smette mai di stupire con la sua varietà di stili, produttori e filosofie. Esplorarlo è un viaggio affascinante, dove ogni calice racconta una storia e ogni sorso lascia un’emozione.

Che sia un piccolo vigneron o una grande maison, la cosa più importante è ascoltare il vino, capirlo e lasciarsi sorprendere. Perché dietro ogni bollicina c’è un racconto da vivere.

Ti auguro un meravigliosa e continua scoperta.

Erica