Tappo di sughero o tappo a vite: questo è il dilemma!
Non ci sono dubbi sul romanticismo che ci trasmette il tappo in sughero. Immaginiamoci una bottiglia conservata nella nostra cantina, scelta per essere degustata in un’occasione speciale, stappata con cura annusandone poi il tappo. Ma, tralasciando l’aspetto poetico e sentimentale, ci sono alcune specifiche tecniche da mettere in evidenza.
L’ossigenazione del vino
Il vino è “vivo”, in continua evoluzione e, in questo contesto, l’ossigenazione svolge un ruolo delicato e importante. La decisione su quanto farne passare, tra esterno e interno della bottiglia, sta tutta al produttore che, sulla base della quantità di ossigeno che filtra in bottiglia, saprà ipotizzarne l’evoluzione durante la fase di invecchiamento del vino. È proprio a partire da queste riflessioni che ne conseguirà la scelta del tappo da utilizzare.
Tappo in sughero
Ad oggi il sughero è il metodo di imbottigliamento più usato: un materiale naturale e in quanto tale è naturalmente poroso. Questo significa che permette il passaggio di ossigeno tra interno ed esterno della bottiglia e dunque la scelta del tappo di sughero sarà una necessità per quanto riguarda i vini da invecchiamento.
Come sappiamo, questo tipo di chiusura ha un piccolo limite: se la conservazione della bottiglia non avviene correttamente o in locali particolarmente caldi e umidi, potremmo avere il cosiddetto “vino che sa di tappo”.
Per consigli su come conservare correttamente il vino, ho preparato per te 3 video sul mio canale Instagram:
Tappo a vite o Stelvin
Il tappo a vite o Stelvin è una chiusura metallica con una filettatura a vite, ed è ricoperto da una guaina in alluminio che avvolge il collo della bottiglia, proteggendolo e conservandolo. All’interno del tappo in metallo è presenta un fondello di resina in cui è racchiusa una quantità minima di gas inerme. In questo modo è possibile sigillare il prodotto dall’ambiente esterno e quindi bloccare l’ossigenazione e la conseguente ossidazione. In questo senso, il tappo a vite fornisce una garanzia di qualità di quanto troviamo dentro alla bottiglia.
È perfetto per quei vini giovani (bianchi, rosati o rossi), che vengono messi in commercio subito dopo la produzione. Si tratta di quei vini dalla pronta beva, che vengono degustati entro l’anno.
Abbiamo quindi capito che tappo a vite non è sinonimo di cattiva qualità ma è indicato per i vini giovani perché ne conserva freschezza e aromi, come i rosati estivi, bianchi profumati o rossi leggeri da abbinare in maniera versatile a più pietanze.
Buona degustazione!