Corvina, Valpolicella e altre storie

Il calendario dei corsi e della serate VineMente è ricco di nuovi appuntamenti, e questo non può che rendermi felice. 

Si è appena conclusa il primo di una lunga serie di eventi, dedicato al mondo della Valpolicella.

Da grande appassionata di storia, inizio sempre i miei corsi fornendo un contesto storico, indispensabile per comprendere a pieno il percorso di un vitigno e tutti gli importanti step che hanno portato alla produzione di un vino così importante e rinomato come il Valpolicella.

Ed è proprio da qui che voglio iniziare questo racconto anche per te.

L’origine della Corvina, tra storia e leggenda 

La Corvina è un vitigno a bacca nera, autoctono e caratteristico di alcuni territori che si sviluppano nel veronese, in particolare della Valpolicella e della zona est del Lago di Garda. Costituisce la base ampelografica dei grandi vini rossi della Valpolicella: Valpolicella, Amarone e Recioto, e dei vini Bardolino D.O.C.

È importante precisare che il vitigno Corvina viene utilizzato poco in purezza per produrre questi vini ma, seppur in percentuali dominanti, viene assemblato con altri vitigni tipici della zona, come i vitigni Rondinella e Corvinone.

Sulla sua storia non ci sono notizie certe e la sua origine è piuttosto misteriosa. Per ricostruirla ci basiamo su alcuni documenti storici e scritti. 

Sicuramente si tratta il vitigno più antico della zona della Valpolicella. Infatti, le prime coltivazioni della vite in Valpolicella risalgono ancora prima dell’epoca romana e si attribuiscono alla civiltà paleoveneta o a quella estruco-retica. Il primo vino si chiamava “retico” perché prodotto nella zona collinare e montana della provincia veronese-romana, detta “Retia”. 

Le prime testimonianze storiche scritte, invece, risalgono ad Alessandro Peccana, che lo cita nel 1627. Da quel momento in poi, la Corvina appare in numerose opere specialistiche e ampelografiche, nel tentativo di catalogarla. Solo nel 1969 è stata ufficialmente iscritta nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite.

Non disponendo di molti documenti, spesso si associa la sua origine a una leggenda diffusa nella cultura popolare, che non posso fare a meno di raccontarti. 

Un tempo, la Valpolicella era una zona arida, in cui non si coltivava uva rossa, bensì a bacca bianca. Si trattava di un frutto particolarmente gradito ai corvi che erano soliti attaccare i vigneti. Un giorno un corvo si ferì a un’ala e fu soccorso da un contadino, che lo curò finché non potè riprendere a volare. Così, per dimostrargli la sua gratitudine, il corvo convertì parte dell’uva bianca della zona in nera, proprio dello stesso colore delle sue piume. Nacque quindi la Corvina.

Valpolicella: territorio e clima 

Nella Valpolicella si possono distinguere tre zone, nettamente diverse per natura morfologica, geologica e per la vegetazione presente.

Valpolicella Classica: Più a nord troviamo la zona più montuosa, in corrispondenza dei monti Lessini: una zona povera di corsi d’acqua, in un paesaggio diviso in gradini e ripiani alternati.

Valpolicella Valpantena: La zona collinare, più a sud rispetto a quella montana, formata da propaggini meridionali parallele ai monti che vanno a dividere le tre valli dei progni. Si tratta della zona più classica per la coltivazione della vite che spesso avviene sulle terrazze artificiali realizzate in pietra. Questa zona è famosa anche per la produzione di olio extravergine di oliva.

Valpolicella Orientale: Una zona pianeggiante, formatasi dai sedimenti delle alluvioni del fiume Adige e da quelle dei tre progni.

La degustazione

Nel percorso di degustazione della serata, ho selezionato cinque Valpolicella in declinazioni diverse, che provenissero anche da cinque valli distinte. In questo modo è stato possibile notare come lo stesso vitigno può esprimere le proprie peculiarità, regalandoci calici con caratteristiche differenti, che sanno sorprendere. 

NEGRAR: VALPOLICELLA CLASSICO SUPERIORE SANPERETTO” – MAZZI

Roberto Mazzi fonda nel 1960 questa cantina storica di Negrar, vero e proprio cuore della Valpolicella.

In questo caso, abbiamo 65% Corvina, 5% Corvinone, 20% Rondinella e 10% Molinara.

La fermentazione con lieviti selezionati avviene a temperatura controllata, in serbatoi inox di media grandezza. L’affinamento del vino avviene in botti di rovere di media grandezza per circa 12 mesi. Ne consegue un calice di colore rosso rubino con profumi di ciliegia, viola e pepe. Il gusto è rotondo, leggermente acidulo con retrogusto tipico amarognolo dovuto alla tipologia di terreno. 

MARANO: VALPOLICELLA CLASSICO SUPERIORE I CANTONI” – NOVAIA

Novaia sorge a Marano di Valpolicella e dal ‘700. Nel corso degli anni la cantina si distinta per la grande capacità di coniugare tradizione e innovazione. Nella tenuta, la conduzione è ecofriendly, biologica ed ecosostenibile, un ambiente sano e ricco di biodiversità.

Corvina, Corvinone e Rondinella, batonage su lieviti propri in botte. Affinamento di 18 mesi in botti di legno e 4 mesi in bottiglia. Vino dal colore rosso rubino carico, con al naso un profumo netto, intenso con sfumature fruttate unite a sentori di spezie. Al palato presenta come un vino di corpo e struttura, sapido, persistente, di buona armonia. 

FUMANE: VALPOLICELLA CLASSICO SUPERIORE – CONATI

Collocata nella Valpolicella proprio nel centro del paese di Fumane, l’azienda Conati nasce subito dopo la prima guerra mondiale, per volontà ed opera del padre di Marco Conati, ma è da generazioni che i Conati sono presenti sul territorio veronese con i propri vini, Amarone e Valpolicella.

Corvina 40%, Corvinone 30%, Rondinella 30%, raccolte a mano. La vinificazione avviene in vasche di acciaio inox. Ad una prima fase di macerazione a freddo segue una seconda lenta fermentazione a temperature controllate. La maturazione avviene in tonneaux di rovere di slavonia per 12-14 mesi.

Ne consegue un calice di colore rosso rubino con riflessi violacei. Al naso si presenta elegante e complesso, evidenzia aromi di piccoli frutti rossi ed erbe perenni a cui si fondono note speziate. In bocca risulta morbido e avvolgente.

S. AMBROGIO: VALPOLICELLA CLASSICO SUPERIORE I LASTARI” – ALDEGHERI

La cantina Aldegheri sorge ai piedi del borgo di San Giorgio, famoso per la sua pieve romanica.

La famiglia, che conduce l’azienda, opera in Valpolicella dal 1956, in una perfetta sinergia tra l’amore per la natura e l’innovazione tecnologica.

Corvina, Corvinone, Rondinella, vecchi vitigni autoctoni e altre varietà raccomandate a completare. Questo è un vino con spiccati profumi di ciliegia e marasca emergono dalla complessità e costituiscono il primo piacevole impatto, completato poi dalla perfetta armonia del corpo pieno e robusto. 

S.PIETRO IN CARIANO: VALPOLICELLA CLASSICO RIPASSO IL RIPETENTE” – FORNASER

L’azienda agricola Fornaser è situata nella zona Cru del Valpolicella, in cui troviamo un terreno di tufo friabile, un materiale giallo paragonabile ad una spugna in grado di trattenere l’acqua nei periodi di siccità, da distribuire poi quando necessario, rendendo così il vigneto autonomo ed efficiente.

Questo vino è ottenuto da una accurata selezione di uve Corvina, Corvinone, Rondinella, Oseleta e Croatina provenienti dai vigneti nel cuore della Valpolicella Classica e successivamente rifermentate sulle vinacce dell’Amarone. Affinamento in tonneaux 500 lt. per circa 15 mesi. Successivamente rimane riposare in bottiglia per 6 mesi prima della commercializzazione.

Profumo elegante di frutta rossa matura, con evidenti note di ciliegia e richiami di marasca. Il sapore è persistente e caldo, il corpo è vellutato e ricorda frutti rossi maturi con inizio di sentori speziati.

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