Zýmē: la Valpolicella tra tecnologia e innovazione

Amo andare a visitare periodicamente nuove cantine, alla scoperta di nuovi prodotti da degustare e inserire nella mia cantina personale e nel mio ristorante.

Questo mese sono andata da Zýmē, a San Pietro in Cariano, nel cuore della Valpolicella classica. Qui ho conosciuto il titolare, vignaiolo ed enologo Celestino Gasparini, allievo di Giuseppe Quintarelli.

Zýmē

Zýmē, nome che deriva dal greco e significa “lievito”, ha una filosofia dell’azienda volta alla ricerca dell’equilibrio tra natura e uomo, in un contesto di tecnologia, innovazione e produzione sostenibile.

“Nella mia visione la terra non deve essere manipolata, ma curata e valorizzata: ristabilire un nuovo rapporto con la natura è una priorità di Zýmē. Il nostro approccio alla coltivazione è sincretico e cerca di cogliere il meglio della sapienza del passato e delle moderne tecnologie.” dichiara lo stesso Celestino. 

La proprietà conta circa trenta ettari, diffusi in diverse zone del veronese e del vicentino.

Vi accompagno ora nella degustazione.

Spumante Metodo Classico

Spumante rosè, pinot nero al 100%, dosaggio zero.

Un vino che ti regala una grande sorpresa. Infatti al naso non percepisci il classico sentore di lievito ma una frutta fresca e acidula, per poi ritrovare al palato una bollicina sottile e un perlage delicato, con una bella sapidità di beva.

Lo consiglio senz’altro come aperitivo e per accompagnare l’entrée.

From black to white – IGP bianco veneto

Vino bianco prodotto dalla rondinella bianca (60%), una mutazione genetica naturale della rondinella rossa, e un assemble di uvaggi bianchi (Gold Traminer 15%, Kerner 15%, Incrocio Manzoni 10%).

Al naso l’impatto è wow e sentiamo agrumi tropicali, gelsomino, salvia e rosmarino, gli stessi sentori che poi ritroviamo anche in bocca.

Un calice perfetto per la primavera, in accompagnamento agli asparagi, alle ortiche, fiori di zucca.

Valpolicella DOP “Reverie”

Siamo nella zona di Negrar, in un terreno calcareo e argilloso, dove Corvina, Corvinone, Rondinella e Oseleta danno vita a questo vino.

Degustiamo questo Valpolicella giovane e leggero, leggermente erbaceo, elegante. Da accompagnare a un tagliere di salumi e formaggi, a una soppressa DOP e pane biscotto, alla polenta con il salame alla griglia.

Consiglio il servizio anche sui 13 gradi, leggermente fresco, per l’aperitivo.

602020 Cabernet

Il taglio bordolese di Zýmē: Cabernet Sauvignon (60%), Cabernet Franc (20%) e Merlot (20%).

Un uvaggio ruffiano che nasce nei colli berici, nella zona di Lonigo. Morbido, piacevole, caldo, con una peculiare nota vellutata sia al palato che al naso, oltre che di caffè, cacao e pepe nero.

Si esprime al meglio accompagnato alle carni, come lo spezzatino o lo stracotto.

Amarone Classico e Amarone Riserva

Il primo dei due amaroni che ho degustato è il classico, un vino d’impatto ma facile da bere, da accompagnare a carni importanti, come allo spiedo o alla selvaggina. Un calice dalla bella acidità, freschezza e ben bilanciato, affinato in botti di rovere di Slavonia.

La Riserva invece viene affinata per un anno in barrique di rovere, che conferiscono quelle note di caffè, cacao, cioccolato. Sentiamo anche la vaniglia, fresca e piacevole, e una sorprendente bevibilità.

Kairos

Questo vino è prodotto a partire da 15 vitigni sia a bacca rossa sia a bacca bianca, con uve raccolte in periodi differenti in base ai tempi di maturazione. Un puzzle molto difficile da creare ma con un’incredibile nota balsamica di liquirizia, grazie al blend dei vari uvaggi, oltre ai frutti rossi sprigionati e al bouquet di frutti passiti. Un vino complesso che sa rapirti ad ogni sorso.

Ti auguro una splendida degustazione e ti aspetto sul mio profilo Instagram per altri raccolti e consigli sul meraviglioso mondo del vino.

Erica

Foto copertina dal sito zyme.it